RACI. Agricoltura maceratese tra innovazione, qualità e memoria. Una mostra fotografica ricorda la civiltà contadina del ‘900

La 26^ Rassegna agricola centro Italia (Raci) punta sulla qualità delle produzioni agroalimentari e zootecniche ponendo attenzione a tutto quanto c’è di nuovo nei metodi produttivi, senza però dimenticare la tradizione e la memoria dell’agricoltura locale. Lo ha detto l’assessore provinciale alle attività produttive, Patrizio Gagliardi, presentando nella Sala Giovannetti di Palazzo Studi a Macerata il programma definitivo della rassegna, che si apre venerdì (14 maggio) al centro fiere di Villa Potenza. Nei tre giorni della Raci si susseguiranno convegni e tavole rotonde su aspetti innovativi legati alle produzioni, alla commercializzazione e alla promozione. Tutti temi di particolare interesse per operatori agricoli, ma anche per i consumatori, sempre più attenti alla qualità e alla genuinità delle carni, della frutta, degli oli e di tutte le produzioni destinate alla tavola. Il visitatore della Raci potrà rivivere, però, anche l’atmosfera dell’agricoltura di ieri grazie ad una mostra fotografica allestita all’interno del centro fieristico. Più di cento immagini, raccolte dal Centro beni culturale della Regione Marche, testimoniano la vita dell’agricoltore marchigiano e della sua famiglia, dai primi anni del ‘900 fino agli anni Sessanta con la definitiva scomparsa della mezzadria, che per decenni aveva avuto nelle Marche la sua maggiore diffusione. “La mostra è un omaggio alla memoria e vuole ricordarci – ha detto Gagliardi – quello che l’agricoltura ha rappresentato per la società marchigiana. Nello stesso tempo è anche un invito ad apprezzare le innovazioni che, senza compromettere la qualità delle produzioni, hanno migliorato nel tempo le condizioni di lavoro e di vita nelle nostre campagne”.

Contenuto inserito il 13/05/2010

RACI. Agricoltura maceratese tra innovazione, qualità e memoria. Una mostra fotografica ricorda la civiltà contadina del ‘900

La 26^ Rassegna agricola centro Italia (Raci) punta sulla qualità delle produzioni agroalimentari e zootecniche ponendo attenzione a tutto quanto c’è di nuovo nei metodi produttivi, senza però dimenticare la tradizione e la memoria dell’agricoltura locale. Lo ha detto l’assessore provinciale alle attività produttive, Patrizio Gagliardi, presentando nella Sala Giovannetti di Palazzo Studi a Macerata il programma definitivo della rassegna, che si apre venerdì (14 maggio) al centro fiere di Villa Potenza. Nei tre giorni della Raci si susseguiranno convegni e tavole rotonde su aspetti innovativi legati alle produzioni, alla commercializzazione e alla promozione. Tutti temi di particolare interesse per operatori agricoli, ma anche per i consumatori, sempre più attenti alla qualità e alla genuinità delle carni, della frutta, degli oli e di tutte le produzioni destinate alla tavola. Il visitatore della Raci potrà rivivere, però, anche l’atmosfera dell’agricoltura di ieri grazie ad una mostra fotografica allestita all’interno del centro fieristico. Più di cento immagini, raccolte dal Centro beni culturale della Regione Marche, testimoniano la vita dell’agricoltore marchigiano e della sua famiglia, dai primi anni del ‘900 fino agli anni Sessanta con la definitiva scomparsa della mezzadria, che per decenni aveva avuto nelle Marche la sua maggiore diffusione. “La mostra è un omaggio alla memoria e vuole ricordarci – ha detto Gagliardi – quello che l’agricoltura ha rappresentato per la società marchigiana. Nello stesso tempo è anche un invito ad apprezzare le innovazioni che, senza compromettere la qualità delle produzioni, hanno migliorato nel tempo le condizioni di lavoro e di vita nelle nostre campagne”.

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